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Malattia di Parkinson: parla Robbie Williams

La malattia di Parkinson non è solo una patologia neurologica: è una battaglia quotidiana che cambia la vita delle persone e delle loro famiglie. A parlarne, di recente, è stato anche Robbie Williams. Il celebre artista ha raccontato, con grande emozione, le difficoltà che sta vivendo accanto al padre, affetto da Parkinson, e alla madre, colpita da demenza senile. Il video della sua confessione durante un recente concerto in Germania è proprio qui.

Una testimonianza potente, che accende i riflettori su due malattie spesso silenziose, ma devastanti. E che offre lo spunto per capire meglio cosa accade nel cervello, come riconoscere i primi segnali e – soprattutto – cosa si può fare, oggi, per rallentare la progressione della malattia. Un male che da anni colpisce anche una star amata e popolare come l’attore e star di “Ritorno Al Futuro”, Michael J. Fox.

Malattia di Parkinson: cos’è e come si manifesta

La malattia di Parkinson è una patologia neurodegenerativa cronica, che colpisce principalmente il movimento. È causata dalla degenerazione di cellule nervose in una specifica area del cervello, la sostanza nera, che produce dopamina – un neurotrasmettitore essenziale per il controllo dei movimenti. Nell’ampio spettro di focus ed approfondimenti, DimmidipiuSalute affronta qui per la prima volta queste due condizioni.

I sintomi? Tremori a riposo, rigidità muscolare, lentezza nei movimenti (bradicinesia), instabilità posturale. Spesso, all’inizio, si tende a sottovalutarli. Ma riconoscerli presto è fondamentale, perché le terapie oggi disponibili possono fare molto per migliorare la qualità della vita.

Demenza senile: quando la memoria si spegne

Sebbene non sia la stessa cosa della malattia di Parkinson, la demenza senile condivide con essa una natura degenerativa. Colpisce funzioni cognitive come memoria, linguaggio, orientamento e capacità di giudizio. Nel caso della madre di Robbie Williams, la diagnosi è stata particolarmente difficile da accettare: “Non è più la stessa persona”, ha raccontato il cantante.

La demenza senile è spesso legata all’età, ma può anche derivare da patologie specifiche, come l’Alzheimer o la demenza a corpi di Lewy. In ogni caso, richiede un approccio multidisciplinare e grande supporto familiare.

Malattia di Parkinson: diagnosi precoce e nuovi orizzonti terapeutici

Negli ultimi anni, la malattia di Parkinson è stata al centro di studi innovativi. Oggi sappiamo che i primi sintomi possono comparire anche molti anni prima della diagnosi ufficiale. Tra questi: disturbi del sonno, perdita dell’olfatto, stipsi cronica e lievi alterazioni dell’umore.

La diagnosi precoce, quindi, è cruciale. Anche perché le terapie attuali – farmacologiche e non – sono molto più efficaci se iniziate tempestivamente. E le buone notizie non finiscono qui: sono in fase di sperimentazione nuove strategie, basate sulla stimolazione cerebrale profonda, sulla terapia genica e su farmaci neuro-protettivi.

Vivere meglio si può

Il padre di Robbie Williams ha ricevuto la diagnosi di malattia di Parkinson nel 2020. Da allora, l’artista ha imparato a confrontarsi con una realtà nuova, fatta di alti e bassi, ma anche di grandi momenti di tenerezza e resilienza.

Ecco perché è importante ricordare che, anche convivendo con il Parkinson, si può vivere bene. L’attività fisica regolare, una dieta equilibrata, la fisioterapia, il supporto psicologico e il sostegno della famiglia sono risorse preziose. Esistono poi centri specializzati che offrono percorsi personalizzati e tecnologie avanzate, in grado di migliorare l’autonomia e rallentare la progressione della malattia.

Quando a parlare è un volto noto

Le parole di Robbie Williams, sincere e commoventi, ci ricordano che dietro ogni diagnosi ci sono persone, affetti, legami. Parlare pubblicamente di malattia di Parkinson e demenza senile aiuta ad abbattere lo stigma, ad aumentare la consapevolezza e a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della prevenzione e del sostegno psicologico.

Non bisogna mai sentirsi soli. Rivolgersi al proprio medico di fiducia è sempre il primo passo per ricevere aiuto e indicazioni concrete.

La scienza oggi offre strumenti sempre più avanzati per affrontare la malattia di Parkinson e le altre patologie neurodegenerative. Ma serve anche il coraggio di parlarne, come ha fatto Robbie Williams. Solo così si costruisce una cultura della salute più empatica, consapevole e preparata ad affrontare queste sfide.

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