Estetica dello sguardo in una frase? "Lo sguardo esprime chi siamo. Quando smette di farlo, è tempo di intervenire".
Dal suo studio in via Simone Martini 59 a Napoli, il dott. Giuseppe Del Torto, specializzato in chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica, dirigente del Centro Grandi Ustionati dell'Ospedale Cardarelli di Napoli, ci spiega l'estetica dello sguardo:
"Medicina e chirurgia per ricomporre l'architettura del viso, partendo dalle caratteristiche uniche del paziente."
Dopo approfondimenti nelle più avanzate strutture di chirurgia plastica di Buenos Aires, il dott. Del Torto sa bene che "abbiamo due obiettivi principali: il sopracciglio e le palpebre". Da qui, ogni strato ha implicazioni su tutto il resto.
Già in un precedente articolo ci siamo occupati di chirurgia estetica (potete trovarlo qui). Adesso, scopriamo un risvolto scientifico straordinario di questa branca, che va oltre la chirurgia in sé. Ecco, dalla testimonianza del dottor Del Torto (qui il suo profilo Instagram), cosa accade quando scienza e tecnologia s'incontrano.
L'innovazione nell'estetica dello sguardo? Le "nanofat"
Il Graal dell'estetica dello sguardo? Le nanofat, staminali estratte dall'adipe addominale "per il piacere di molti pazienti" che portano grandissimi risultati su occhiaie, borse adipose non marcate e "occhio incavato", tipico dell'età avanzata.
Tra i plus del suo studio anche la tecnologia Laser Frazionato CO2, per palpebre inferiori alle prime rughe e superiori con eccessi di pelle. L'anidride carbonica vaporizza subito i tessuti, ma "ho affinato questa tecnologia azzerando gli ematomi."
Il dottore enfatizza l' aumento della platea maschile, più sensibile agli effetti del tempo. "Sono il 30% della mia clientela", ma aumenteranno di certo.
Per quanto riguarda il decorso, invece?
Parlare di estetica dello sguardo, vuol dire però anche interrogarsi coscientemente sui tempi di ripresa. Per gli interventi chirurgici, massimo 10 giorni, nella medicina estetica si parla addirittura di "interventi della pausa pranzo". Occhio ad andare troppo veloci però:
"È semplice, per chi ha competenza, ma non bisogna farla facile, rischiando di commettere errori. Il nostro sguardo deve andare sempre alla ricerca delle applicazioni mirate. Ogni viso racconta una storia unica, noi dobbiamo averne cura".