L’ascesso può sembrare un problema minore, spesso sottovalutato. In realtà, dietro questa parola si nascondono conseguenze anche molto gravi, che possono colpire non solo la bocca ma anche organi vitali come cervello, cuore e polmoni. Capire i rischi, riconoscere i sintomi e sapere quando agire è fondamentale, sia per i pazienti che per i professionisti della salute.
Ascesso: cos’è davvero e perché è pericoloso
Un ascesso è un accumulo di pus che si forma quando il corpo cerca di contrastare un’infezione batterica. Può svilupparsi in diverse parti del corpo, ma quello odontogeno – cioè originato da un dente – è tra i più frequenti. Spesso si manifesta con dolore, gonfiore e febbre. Tuttavia, non sempre i sintomi sono evidenti e questo lo rende ancora più insidioso.
I danni inaspettati di un ascesso non curato
La storia di Graham Bell, 61 anni, lo dimostra chiaramente. Un semplice dente rotto si è infettato, causando un ascesso al cervello di 2,5 cm. L’uomo ha rischiato la vita ed è stato operato due volte. Questo caso fa capire che un’infezione locale può diffondersi attraverso il sangue, raggiungendo organi vitali.
Le complicazioni più temibili includono:
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Sepsi, una risposta estrema del sistema immunitario che può danneggiare organi e tessuti;
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Endocardite, quando i batteri raggiungono il cuore;
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Polmonite da aspirazione, se il pus o i batteri arrivano nei polmoni;
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Meningite o ascesso cerebrale, come nel caso di Bell.
Ascesso: segnali da non ignorare
Spesso un ascesso dentale può sembrare un semplice mal di denti. Tuttavia, alcuni campanelli d’allarme richiedono attenzione immediata:
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Dolore intenso e pulsante;
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Gonfiore a viso, gengive o collo;
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Febbre e malessere generale;
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Difficoltà a parlare, deglutire o aprire la bocca.
Ignorare questi sintomi può trasformare un’infezione locale in una condizione potenzialmente fatale.
Prevenzione e trattamento dell’ascesso
La prevenzione parte sempre da una buona igiene orale e da controlli odontoiatrici regolari. Una carie trascurata o un dente rotto possono infatti diventare la porta d’ingresso per i batteri.
Il trattamento di un ascesso prevede generalmente:
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Drenaggio chirurgico della sacca di pus;
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Terapia antibiotica mirata;
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Trattamento del dente compromesso (devitalizzazione o estrazione).
Agire tempestivamente significa evitare la diffusione dell’infezione e ridurre al minimo i rischi di complicazioni.
Ascesso e ruolo dei professionisti della salute
Per i medici e i chirurghi, il caso di Graham Bell sottolinea l’importanza di considerare sempre l’origine odontogena di infezioni sistemiche inspiegate. Collaborare tra odontoiatri, medici di base e specialisti è fondamentale per intercettare precocemente complicazioni di questo tipo.
Anche la sensibilizzazione del paziente ha un ruolo cruciale: spesso, infatti, le persone trascurano i sintomi iniziali, non immaginando le conseguenze.
Un piccolo segnale che salva la vita
L’ascesso non è mai da sottovalutare. Una diagnosi precoce e un trattamento tempestivo possono fare la differenza tra una guarigione rapida e conseguenze potenzialmente gravi. Il messaggio è chiaro: mai trascurare un mal di denti o un gonfiore sospetto. Un controllo in più dal dentista o dal medico può letteralmente salvare la vita.
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