Disturbi mentali: la svolta necessaria
L’allarme dell’Oms sui disturbi mentali e perché serve investire di più nella salute mentale.
DimmdipiuSalute accende una luce su un argomento di grave e scottante attualità che riguarda la salute mentale. Questo, dopo esserci già occupati di ansia, tecniche di mindfulness, e del rapporto tra psicologia e sport.
Disturbi mentali: un miliardo di persone coinvolte
I disturbi mentali non sono più un tema marginale. Secondo i dati più recenti dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), oltre un miliardo di persone in tutto il mondo convive con problemi come ansia, depressione e altre forme di disagio psicologico. Numeri enormi, che colpiscono tutte le fasce d’età, senza differenze nette di reddito o di Paese.
Nonostante ciò, la spesa pubblica media destinata alla salute mentale è ferma a un modesto 2% dei bilanci sanitari, invariata dal 2017. Una cifra che non rispecchia affatto la portata del fenomeno. Qui trovate in proposito un editoriale interessante di SkyTG24.
Una questione di salute e di economia
I costi dei disturbi mentali non sono solo sanitari, ma anche economici. Ansia e depressione da sole generano perdite per circa 1.000 miliardi di dollari l’anno, diventando la seconda causa di disabilità a lungo termine a livello globale.
Il peso, quindi, non riguarda soltanto i singoli pazienti e le loro famiglie, ma anche le economie dei Paesi. Investire in salute mentale significa, di fatto, migliorare produttività e sostenibilità sociale.
Disturbi mentali: le differenze tra i Paesi
Le disparità tra Stati ad alto e basso reddito sono impressionanti. Nei primi, si spendono fino a 65 dollari a persona per la salute mentale. Nei Paesi a basso reddito, invece, la cifra scende a soli 0,04 dollari.
Di conseguenza, meno del 10% degli individui con disturbi mentali riceve assistenza nei Paesi più poveri, contro oltre la metà dei pazienti nelle nazioni più ricche. Un divario che non può essere ignorato e che chiede risposte urgenti da parte della comunità internazionale.
Il peso sociale del suicidio
Un dato che colpisce è quello del suicidio. Con oltre 727 mila vittime solo nel 2021, è una delle principali cause di morte tra i giovani, in ogni area del mondo. È un dramma silenzioso, che non conosce confini socioeconomici e che riflette la gravità dei disturbi mentali non trattati.
L’Oms sottolinea che agire in prevenzione e potenziare i servizi di supporto psicologico può salvare vite. Non solo: può ridurre il senso di isolamento e restituire fiducia alle persone in difficoltà.
Disturbi mentali: progressi e speranze
Non mancano però segnali positivi. Secondo il rapporto “Mental Health Atlas 2024”, il 71% dei Paesi ha integrato la salute mentale nei servizi di assistenza primaria, rispettando almeno tre dei cinque criteri stabiliti dall’Oms. Un passo avanti importante, anche se ancora insufficiente per garantire copertura universale.
Questi progressi dimostrano che i sistemi sanitari possono cambiare. Ma richiedono investimenti strutturali, personale formato e una visione politica di lungo periodo.
Investire conviene a tutti
“Trasformare i servizi di salute mentale è una delle sfide più urgenti per la salute pubblica”, ha ricordato il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus. Le sue parole sono chiare: ignorare i disturbi mentali significa rinunciare a migliorare le comunità, le economie e la vita delle persone.
Investire, invece, conviene. Non solo sul piano umano, ma anche su quello sociale ed economico. È una scelta che nessun Paese può permettersi di trascurare.
Disturbi mentali: la responsabilità dell’informazione
C’è un aspetto spesso dimenticato: l’informazione. Parlare di disturbi mentali in modo chiaro, non stigmatizzante e accessibile è parte della cura. Creare consapevolezza aiuta a rompere i tabù, incoraggia le persone a chiedere aiuto e stimola i governi a destinare più risorse.
Chi si occupa di divulgazione medico-scientifica ha quindi un compito cruciale: spiegare con oggettività, ma senza allarmismi. Perché la salute mentale non riguarda pochi, ma tutti.
Un impegno che ci riguarda tutti
Alla fine, l’allarme dell’Oms non è un numero astratto. È la fotografia di un’urgenza reale, che tocca milioni di famiglie in ogni parte del mondo. Chiedersi come affrontare i disturbi mentali significa, in fondo, parlare di futuro, equità e dignità.
E il primo passo è chiaro: investire di più, subito, nella salute mentale.
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