polmonite bilaterale

Polmonite bilaterale. Cos'ha Papa Francesco.

Polmonite bilaterale, questa è la diagnosi sulle condizioni di Papa Francesco rilasciata dal Policlinico Gemelli di Roma dov'è in cura da diversi giorni. Cos'è? Quali ne sono le cause scatenanti? Come si cura?

Dopo esserci occupati di patologie come il glaucoma o la sindrome di Turner, scegliamo oggi di parlare di un male che affligge molte persone. Il quadro clinico del Papa, al momento (febbraio 2025, n.d.a.), appare piuttosto complesso. Scopriamo di più.

Polmonite bilaterale: come sta Papa Francesco

Prima di entrare nel vivo di ciò che attiene alla polmonite bilaterale, riassumiamo, allo stato attuale, quali sono le effettive condizioni di Papa Francesco. Il quadro generale appare piuttosto delicato. Un'infezione polimicrobica inserita su una preesistente bronchiectasia (dilatazione irreversibile dei bronchi dovuta a lesioni delle pareti bronchiali) e bronchite asmatica. Quest'ultima è causa di sibili respiratori e dispnea.

Infezione polimicrobica. Ecco di cosa si tratta

Oggi dobbiamo purtroppo parlare di polmonite bilaterale. Tuttavia, la sofferenza di Papa Francesco, che è comune a molti anziani e fragili, comincia già da un anno. Come riportato dai vari quotidiani che stanno seguendo l'evolversi della notizia, questo è già il secondo inverno che Sua Santità affronta con difficoltà respiratorie .

Purtroppo, per una persona come Papa Bergoglio, l'età avanzata ed i continui viaggi sono fattori considerevoli. Per questo motivo, si è aggravata una situazione di preesistente fragilità che ha condotto alla polmonite bilaterale.

Ciò che ha portato il Papa alla necessità del ricovero, è quell'aggressione virale e successivamente batterica, conosciuta in medicina come infezione polimicrobica.

Si tratta di sovrainfezioni di virus e batteri, frequenti nella terza età. Se al fattore anagrafico si aggiunge quello climatico, tra freddo e picchi influenzali, è più facile incorrere in infezioni del genere. Il corpo, già più esposto, è dunque sotto l'attacco di agenti patogeni diversi.

Tra questi, i più comuni sono il virus sinciziale e quello influenzale, così come il batterio dello streptococco pneumoniae e il nycoplasma pneumoniae, che causa anche la polmonite.

Da questa prima spiegazione appare chiara anche la complessità del quadro generale del Papa, che necessita anche di supporto respiratorio.

Polmonite bilaterale, scopriamo di più

Per polmonite bilaterale si intende un'infezione (di natura virale, batterica o fungina) che colpisce entrambi i polmoni. La sua area di azione è soprattutto il tessuto interstiziale, quello che si trova tra un alveolo polmonare e l'altro.

Si tratta della parte più profonda dei polmoni, che nel giro di pochi giorni può portare il paziente ad un'insufficienza respiratoria grave. Per questo, per le patologie pregresse ed i suoi 88 anni di età, Bergoglio è considerato un paziente a rischio.

I sintomi più comuni sono febbre, brividi, tosse, mancanza di fiato, spossatezza e malessere generale. A volte può bastare l'auscultazione per diagnosticare una polmonite bilaterale. In altri casi, invece, possono essere richiesti esami strumentali, come TAC ed Eco toracica, o perfino esami del sangue. Quest'ultimo tipo di controllo è invece il meno frequente.

La terapia più efficace è quella farmacologica

Senza dubbio, il modo più efficace per contrastare la polmonite bilaterale è la terapia farmacologica. La parte sicuramente più difficile è la scelta del giusto mix, che deve essere tarato sugli specifici patogeni che hanno causato l'infezione. In supporto, è quasi sempre necessaria l'ossigenoterapia.

Per la natura di questa complicazione, infatti, gli alvei polmonari si infiammano e si riempiono di liquido, rendendo difficoltoso lo scambio tra sangue e ossigeno. Nei casi più gravi, si può arrivare alla setticemia, che attraverso il flusso sanguigno può colpire il resto dell'organismo.

Secondo quanto riportato dai medici, è presto per dire se questa polmonite bilaterale avrà conseguenze lievi o severe su Papa Francesco.

Quel che è certo, ad oggi, è che tra fragili, anziani e bambini piccoli, questa patologia ha fatto registrare 150.000 casi e 9.000 decessi.

Chi fa parte delle categorie a rischio dev'essere seguito con attenzione fin dalle prime manifestazioni sintomatiche, evitando di sottovalutarle. Come spesso accade, tutto parte dalla prevenzione e dalle buone abitudini quotidiane. Proprio queste ultime servono a preservare e rafforzare il sistema immunitario. Ciò include, naturalmente, la vaccinazione anti polmonite e, per i bambini, quella anti-pneuomococcica.

Share this article
Prev Post

Bulldog francese e le adenoidi:  Bau…BAOS

Next Post

Vaccini per gatti: Proteggi la salute del tuo felino

Read next
0
Share