La K beauty è molto più di una routine per la pelle. È una vera filosofia di benessere, nata in Corea del Sud, che unisce bellezza, salute e cura di sé in un unico approccio. Qui, l’obiettivo non è solo “apparire” belli, ma prendersi cura della pelle come specchio del benessere generale.
Ma perché ne parliamo oggi anche su DimmidipiuSalute? Perché sempre più prodotti K beauty, oltre a promettere una pelle luminosa, si basano su tecnologie e principi attivi legati alla medicina rigenerativa (ne abbiamo parlato, a proposito di esosomi, con il dott. marco Clavenna, qui). E perché, ormai, il fenomeno è arrivato anche in Europa, portando con sé numeri importanti e nuove tendenze terapeutiche.
K Beauty: una filosofia orientale che cura dall’interno
Al centro della K beauty c’è l’idea che il tempo dedicato alla cura della pelle sia anche un momento per riequilibrare corpo e mente. Niente trattamenti aggressivi o risultati lampo: si lavora in profondità, giorno dopo giorno, stimolando la pelle a rigenerarsi.
I passaggi della routine coreana sono tanti (dai 5 ai 10 step), ma ognuno ha una funzione precisa: detergere, idratare, nutrire, proteggere. Tutto si basa sull’uso di attivi delicati ma potenti, spesso ispirati alla fitoterapia orientale, come ginseng, tè verde, propoli, mucina di lumaca.
Ecco quando è esplosa anche in Occidente
Il boom globale della K beauty è iniziato intorno al 2011-2012, grazie ai primi blog di skincare e ai social. Da lì, la corsa è stata inarrestabile: BB cream, maschere in tessuto e detergenti oleosi hanno conquistato rapidamente Europa e Stati Uniti. Pensate, parlando di casa nostra, alla famosa maschera di esosomi usata anche dalla showgirl Ilary Blasi.
Oggi, molte aziende occidentali guardano alla Corea come modello. E alcuni prodotti coreani vengono consigliati anche da dermatologi, soprattutto per pelli sensibili, soggette ad arrossamenti o con esigenze particolari.
K Beauty e medicina rigenerativa: il nuovo fronte
Negli ultimi anni, la K beauty ha fatto un passo in più. Alcuni brand, in collaborazione con centri dermatologici coreani, stanno sviluppando formulazioni avanzate che rientrano nell’ambito della medicina rigenerativa.
Parliamo di peptidi biomimetici, cellule staminali vegetali, fattori di crescita, veicolati da tecnologie brevettate. L’obiettivo? Stimolare la rigenerazione dei tessuti, migliorare la texture cutanea e intervenire su inestetismi legati non solo all’età, ma anche a stress, inquinamento, terapie farmacologiche.
Una frontiera interessante, verso cui anche i professionisti della salute iniziano a guardare con attenzione.
K Beauty in Europa: numeri in crescita
La K beauty ha ormai conquistato anche il mercato europeo. Secondo i dati di Statista e Research And Markets, il valore del settore K beauty in Europa ha superato i 2 miliardi di euro nel 2024, con una crescita media annua dell’8,3%.
In farmacia e parafarmacia si trovano sempre più reference coreane o ispirate alla Corea, e molti professionisti del settore medico-estetico iniziano a inserire questi prodotti nei protocolli integrati, soprattutto in trattamenti post-peeling, laser o biostimolazione.
Bellezza e benessere, ma con consapevolezza
Chiariamo subito: la K beauty non è miracolosa. Ma ha introdotto un nuovo approccio che unisce cura costante, ingredienti innovativi e rispetto per la fisiologia della pelle. E questo, nel lungo periodo, può davvero fare la differenza.
Come sempre, il ruolo dell’informazione scientifica è fondamentale. Serve a orientare i consumatori, ma anche i professionisti, evitando derive commerciali o aspettative eccessive. Perché, anche in bellezza, la regola resta una sola: prevenire è meglio che curare.
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